ANDEZENO 

Nome Decorazione Motivazione  

S. Ten. Ettore ANNONE

9 Reggimento Alpini Julia

Comandante di plotone sciatori, alla testa dei dipendenti, sotto violente fuoco nemico, audacemente assaltava l'avversario. Ferito, continuava a guidare i suoi alpini nella disperata azione. Ferito gravemente una 2^ volta, continuava ad incitare i suoi soldati. Trasportato all'ospedale, decedeva per le gravi ferite riportate.Quota 205 di Selenj Jar (Russia), 27 dicembre 1942 (alla memoria)

2^ Guerra Mondiale

D.P. 8 agosto 1955, B.U. 1955, d. 45, p. 4636

S. Ten. Alfredo D'ASDIA

Reggimento Bersaglieri

n. Trapani

(sepolto Andezeno)

passato nei RR.CC. dal 1920

Congedato con grado di Colonnello

Ferito dopo aver brillantemente concorso con il proprio plotone all'occupazione di una forte posizione, continuava a tenere il comando dei propri dipendenti, lanciandoli in gallerie dove vennero fatti numerosi prigionieri, finché gli venne ordinato dal comandante di compagnia di lasciare il proprio reparto.
Monte Fratta, 19-20 agosto 1917

D.Lgt. 16 agosto 1918, BU 1918, disp. 52, p. 4318

S.Ten Gerolamo GIUSTO

62° Reggimento Fanteria

Comandante di una pattuglia in ricognizione, avendo già adempito il compito assegnatogli, per ben due volte, di sua iniziativa, attaccava e respingeva pattuglie avversarie di forza molto superiore. Durante l’azione dimostrò grande coraggio e molta calma, dando bell’esempio ai suoi dipendenti.Lago Negro, 11 giugno 1916

1^ Guerra Mondiale

D.Lgt. 16 novembre 1916, B.U. 1916, d. 100, p. 6041

Caporale Giuseppe GOBETTI

16 Reggimento Artiglieria "Sabauda" Gr. Art. Alp. Susa

Caporale eliografista di una pattuglia O. C., durante un attacco nemico, assolveva con calma e perizia il proprio compito. Benchè fatto segno a raffiche di fucileria avversaria, continuava le segnalazioni ordinategli, contribuendo efficacemente a mantenere continuo collegamento con la fanteria.Belesa, 15 febbraio 1963 (ma 1936)

Guerra d'Etiopia

R.D. 7 ottobre 1937, BU 1938, disp. 7, p. 624

Capit. Federico ROMERO

 Fanteria

Ufficiale a disposizione di un comando di divisione, in ripetute ricognizioni in zone vivamente battute dal fuoco nemico, si distingueva per calma imperturbabile, sereno coraggio personale e completa noncuranza del pericolo: in una di tali ricognizioni, compiuta al seguito del comandante della divisione nelle primissime trincee di monte Zebio, in momento critico e situazione non chiara, veniva gravemente ferito da colpo di fucile sparatogli a breve distanza da vedetta nemica. In precedente analoga circostanza, benché leggermente ferito, dava pure bella prova di serenità e di fermezza conducendo a termine il proprio mandato.Monte Zebio, 19 settembre 1916

1^ Guerra Mondiale

D.Lgt. 16 novembre 1916, B.U. 1916, d. 101, p. 6143

Magg. Federico ROMERO

Addetto 15° Corpo d'Armata

Sottocapo di stato maggiore di un corpo d'armata, durante il ripiegamento dal Iudrio al Piave, dette continue prove di grande attività, iniziativa ed esemplare coraggio, arrestando, riordinando e smistando gli sbandati, compiendo difficili ricognizioni nei giorni in cui la situazione si prospettava in tutta la gravità che più tardi assunse, e spingendosi ripetutamentenelle zone già invase o battute dal tiro nemico, per compiervi osservazioni o recapitare ordini agli ultimi reparti di retroguardia. – Zona Iudrio-Piave, 25 ottobre-9 novembre 1917.

1^ Guerra Mondiale

R.D. 2 ottobre 1922, B.U. 1922, d. 62, p. 2321, motivazione variata rispetto a MAVM concessa con D.Lgt. 13 giugno 1918, B.U. 1918, d. 40, p. 3108 "Sottocapo di Stato maggiore di una grande unità, che durante il ripiegamento della 2^ e 3^ Armata dietro la linea del Piave rimase sempre ad immediato contatto con il nemico incalzante, diede ripetute prove di calmi e sereno coraggio nel disimpegno delle sue speciali attribuzioni, esponendosi più volte, in zone battute dall'avversario, al pericolo di agguati per parte di pattuglie nemiche che ovunque si infiltravano.Tra Iudrio e Piave, 25 ottobre - 9 novembre 1917"

Gen. Div. Federico ROMERO

Div. Isonzo

Comandante di una grande unità, in un lungo ciclo operativo superando le difficoltà di ogni genere, opposte all’avversario, guidava le sue truppe nella travolgente avanzata, con l’esempio e con l’impronta della sua personalità di animatore e di organizzatore.combattente di provato valore, assicurava in tal modo il successo delle nostre armi nella conquista di una vasta zona di territorio nemico, che si concludeva con l’occupazione di un importante piazzaforte.Fronte Giulia, 6-20 aprile 1941

D.P. 9 giugno 1948, B.U. 1948, d. 21, p. 2059

2^ Guerra Mondiale

II Capo Cannoniere
Giuseppe VERGNANO

Regia Marina

Imbarcato su un piroscafo destinato ai rifornimenti di una base d’oltremare quale Capo Gruppo e Capo Cannoniere, reagiva col fuoco delle proprie armi a reiterati attacchi di numerosi aerei da bombardamento nemici, riuscendo ad abbatterne uno e a danneggiarne sicuramente un secondo. Colpita e incendiata la nave, si adoperava a mettere in salvo il personale di bordo prima di se stesso. Esempio di capacità, di sereno coraggio e di alto sentimento del dovere.

2^ Guerra Mondiale

Documento di assegnazione da ricercare

 

 

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