Cento Anni di Chieri
di Enrico Bassignana
La pioggia non ferma gli alpini dell’Ana di Chieri, che domenica 23 giugno 2024 hanno sfilato insieme a penne nere da tutto il Piemonte e anche da altre Regioni, in città per un quadruplice evento: il centenario dell’Ana di Chieri, i 104 anni della Sezione di Torino, la festa della 13ª Zona e i 25 di attività della squadra di protezione civile.
Schierati sul grande piazzale ci sono gli alfieri con i gagliardetti dei gruppi e i gonfaloni delle sezioni (se ne conteranno 131, anche da Lombardia e Liguria), la fanfara Montenero, la rappresentanza della Protezione civile Ana, il gruppo di soccorso alpino, i giovani che hanno partecipato ai campi scuola Ana, il gruppo storico “Militaria 1848-1945”, col suo fondatore Carlo Martinelli in tenuta da ufficiale della Grande Guerra, con altri alpini e crocerossine. E poi le rappresentanze delle associazioni d’arma, e i gonfaloni di Chieri e Villanova.
A segnare l’inizio della cerimonia è l’ingresso sul piazzale del gonfalone della sezione di Torino: l’alfiere è il chierese Renzo Celante. Lo scortano il presidente Guido Vercellino, i consiglieri sezionali e, per l’esercito, il tenente colonnello Enzo Falco, della Taurinense.
Si forma un primo corteo, diretto al parco della Rimembranza i cui cippi sono stati rimessi a nuovo dagli alpini e ora sono impavesati da bandierine tricolori: a sfilare c’è anche Margherita Ghirardi che come una reliquia ha con sé il cappello di suo padre Filippo, reduce di Russia, a lungo presidente dell’Ana di Chieri, primo curatore dell’archivio storico comunale ora a lui titolato. C’è l’alzabandiera, seguito da uno dei momenti più significativi della giornata: «Lo scoprimento di un monumento a lato dell’ara del parco con 84 targhette e altrettanti nomi di Caduti che al momento di realizzare il viale della Rimembranza erano stati omessi - spiega Berutti – Il nostro cappellano don Andrea Angeleri lo ha benedetto».
Poi di nuovo in colonna, alla volta dell’istituto san Luigi, per la messa che don Angeleri celebra sull’altarino da campo che il chierese don Giuseppe Sona, cappellano Militare del 4° Reggimento Alpini Btg. Ivrea decorato con Medaglia d'Argento al Valor Militare, usò durante la Grande Guerra.
Dopo la funzione religiosa, sempre sotto la pioggia il corteo s’incammina verso piazza Duomo, per deporre una corona d’alloro di fronte al monumento ai Caduti, e poi prosegue per piazza Dante.
A chiudere la cerimonia il “passaggio della stecca” tra il capogruppo di Chieri, che quest’anno ha organizzato la festa sezionale, e quello di Villanova Ottavio Zorzi, che organizzerà la prossima festa sezionale, accompagnato dal sindaco Roberto Peretti. La fanfara Montenegro intona ancora una volta la “Trentatre”, la marcia degli alpini, e il gonfalone della sezione lascia la piazza sfilando tra due ali di gagliardetti. La cerimonia ufficiale è terminata, ma sotto la tensostruttura del San Luigi c’è ancora un “rancio alpino” che, come impone la tradizione, è “ottimo e abbondante”. La tavolata è occasione per consegnare riconoscimenti alla madrina Margherita Vasino ed a Renato Lavezzo e Vittorio Rusco, i due ex-capi gruppo. E poi si taglia la torta del centenario su cui, com’è giusto, spicca un cappello con una lunga penna nera.
Le Foto ufficiali della Sezione di Torino (Aldo Merlo) sono disponibili qui