Giovanni Gianella nato da Ferdinando e Angela Roberto (trascrizione non chiara nei registri comunali e parrocchiali) il 27 aprile 1886 fece parte del 3 Reggimento Alpini - btg. Val Chisone, informazione derivata da una lettera dal fronte pubblicata sull'Arco di Chieri, ed ebbe un fratello Giuseppe del 38 Reggimento Fanteria, morto all'Ospedale di Caserta a seguito ferite riportate in combattimento nel 1917.

Giovanni ritornò ad Arignano a fine guerra e si sposò con Burzio Maddalena a Pralormo nel 1923 e non lasciarono eredi.

Dalla mail ricevuta dal sig. Della Gassa "

il reperto è stato trovato in prossimità della località "Castelletto" posta a sud della Tofana di Rozes, sita in vicinanza del Passo Falzarego in Comune di Cortina d'Ampezzo (BL) a circa 2500 m.s.l.m. In quella zona e in quel periodo da lei riportato, visti saluti comparsi tramite l'articolo di giornale (3 aprile 1917), era presente in quella prima linea, proprio il 3° Regg. Alpini Batt. Val Chisone, del quale il Gianella Giovanni ne faceva parte così come confermato appunto dall'articolo stesso. Questo quindi conferma la presenza del Gianella presso l'area montana indicata, probabilmente venne anche ferito in quella zona, poichè il reperto è stato ritrovato in prossimità di un ospedale militare a cura dei soldati italiani combattenti nelle fila del Regio Esercito. Per completezza di informazioni, inoltre aggiungo che in quell'area è stato da noi scoperto un altare da campo in calcestruzzo e pietra usato per celebrazioni di funzioni religiose in tempo di guerra, il quale riportava alla base il nominativo del reparto costruente l'altare, appunto "Val Chisone", con presente tanto di aquila rappresentante il nostro Glorioso Corpo Alpini. 
Non posso nasconderle la mia forte emozione nell'apprendere le notizie che lei mi ha fornito, collegando il pensiero al reperto da me ritrovato e al povero alpino Gianella che lassù combattè...ma che fortunatamente ritornò a casa stante il suo matrimonio avvenuto nel 1920 così come da lei indicato. 
Nello stesso punto di ritrovamento del reperto che le allego in foto, ritrovai assieme ad un altro socio dell'associazione che rappresento, anche un cucchiaio e un piccolo pettine per baffi...forse Gianella in quel tempo portavi i mustacchi? Chi lo sa...a me comunque piace pensare che grazie a quel ritrovamento, alla complessa e delicata pulizia del reperto stesso che ha consentito il rinvenimento delle incisioni fatte di pugno dal Gianella e grazie alla ricerca da lei effettuata, abbiamo creato un vero e proprio legame temporale tra passato e presente, ridando un preciso nome e cognome e una storia ad un alpino che prestò la sua gioventù per la Patria.